sabato 19 marzo 2011

Piccola grammatica italiana 2


L'AGGETTIVO

L'AGGETTIVO è quella parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per indicarne una qualità o per meglio determinarlo (una bimba buona; questo quaderno).

L'aggettivo deve sempre concorare nel genere (maschile o femminile) e nei numero (singolare o plurale) col nome al quale è riferito.

Gli aggettivi possono essere: qualificativi o determinativi.

L'AGGETTIVO QUALIFICATIVO é quella parola che indica le qualità di una persona, di un animale o di una cosa (i figli obbedienti; - il cavallo veloce; - le scarpe nuove).

Gli AGGETTIVI DETERMINATIVI possono essere:
indicativi: questo, codesto, quello, stesso, medesimo;
possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui;
numerali: ordinali: uno, due, tre, e cardinali: primo, secondo, terzo;
interrogativi: che?, quale?;
indefiniti: quale, un certo, ogni, nessuno, qualunque, qualsiasi, molto, poco, troppo, tanto, quanto, più, meno, parecchio, un altro, l'altro, tutto.

L'AGGETTIVO SOSTANTIVATO sostituisce il nome. L'aggettivo è un vero aggettivo solo se accompagna un nome o se è riferito ad un nome.
Gli uomini poveri mi fanno pietà - Poveri è aggettivo.
Questi quaderni sono vecchi - Questi è aggettivo.
Quando il nome non c'è, l'aggettivo qualificativo prende il nome di aggettivo sostantivato, mentre l'aggettivo determinativo diventa un pronome.
I poveri mi fanno pietà - Poveri è aggettivo sostantivato.
Questi invece sono nuovi - Questi è pronome.

I GRADI DELL'AGGETTIVO QUALIFICATIVO

di GRADO POSITIVO si dice l'aggettivo qualificativo che esprime una qualità senza nessun confronto (Il cavallo è veloce).
di GRADO COMPARATIVO si dice l'aggettivo qualificativo che esprime /a qualità di uno paragonata a quella di un altro (Il cavallo è più veloce dell'asino).
Il comparativo può essere di:
maggioranza = (più) (L'estate è più calda della primavera).
uguaglianza = (come, tanto ... quanto) (La primavera è calda come l'autunno).
minoranza = (meno) (L'autunno è meno caldo dell'estate).
di GRADO SUPERLATIVO si dice l'aggettivo qualificativo che esprime una qualità nel suo massimo grado (Il ferro è utilissimo. - Il ferro è il più utile di tutti i metalli).
Il superlativo può essere:
assoluto (issimo, errimo, entissimo) quando esprime la qualità al massimo grado, senza alcun confronto (L'aeroplano è velocissimo);
relativo (il più, il meno) quando esprime la qualità di uno paragonata a quella di molti altri (L'aeroplano è il più veloce di tutti i mezzi di trasporto. L'Antartide è il meno esteso di tutti i continenti).

FORME SPECIALI di comparativo e di superlativo. I sei aggettivi: buono, cattivo, grande, piccolo, alto, basso, hanno il comparativo di maggioranza ed il superlativo assoluto di due forme: una regolare, l'altra irregolare.

Positivo - Comparativo - Superlativo
buono - ottimo - migliore
cattivo - pessimo - peggiore
grande - massimo - maggiore
piccolo - minimo - minore
alto - superiore - sommo
basso - inferiore - infimo

Il superlativo assoluto può essere formato in altri modi (ricco, ricchissimo, molto ricco, assai ricco, straricco).

L'ANALISI DELL'AGGETTIVO

Fare l'analisi grammaticale di un aggettivo significa dire in ordine se esso è qualificativo e di che grado; se è numerale, possessivo, indicativo, interrogativo o indefinito; maschile o femminile; singolare o plurale.

IL PRONOME

Il PRONOME è quella parte variabile del discorso che sostituisce o sottintende un nome, per evitare inutili ripetizioni.

Ho visto Mauro ed ho chiesto a Mauro dove Mauro fosse diretto.
Ho visto Mauro e gli ho chiesto dove egli fosse diretto.

I PRONOMI PERSONALI sono quelli che sostituiscono un nome di persona.
I pronomi personali sono:
Prima persona singolare: io, me, mi: sostituiscono il mio nome.
Seconda persona singolare: tu, te, ti: sostituiscono il tuo nome.
Terza persona singolare: egli, ella, esso, essa, lui, lei, lo, la, gli, le, sè, si, ne: sostituiscono il suo nome.
Prima persona plurale: noi, ce, ci: sostituiscono il nostro nome.
Seconda persona plurale: voi, ve, vi: sostituiscono il vostro nome.
Terza persona plurale: essi, esse, loro, li, le, se, si, ne: sostituiscono il loro nome.

IL SOGGETTO della frase si indica con i pronomi io, tu, egli, ella, noi, voi, essi, esse.
Egli ed ella sono riferiti solo a persona (Marco è mio amico; egli è molto diligente).
Per gli animali e le cose si usano i pronomi: esso, essa (Il cane è un quadrupede; esso è molto fedele all'uomo)

PARTICELLE PRONOMINALI sono detti i pronomi: mi, me, ti, te, si, sè, ci, ce, vi, ve, lo, la, gli, le, li, ne.
Le forme mi, ti, si, ci, vi davanti alle particelle pronominali lo, la, li, le, ne diventano me, le, se, ce, ve.
Le particelle pronominali a volte si uniscono al verbo in modo da formare una sola parola. (Vestire sè = Vestirsi).

I pronomi mi, ti, si, ci, vi hanno due significati:
mi = me e a me (Mi vide = vide me. Mi disse = disse a me).
ti= te e a te
si sè e a sé
ci noi e a noi
vi voi e a voi

I PRONOMI RELATIVI

Il PRONOME RELATIVO o congiuntivo è quella parte variabile del discorso che, oltre a sostituire un nome, congiunge, cioè mette in relazione, due proposizioni.

Il libro è bello - io leggo il libro = Il libro, che leggo, è bello.

I pronomi relativi sono: il quale, la quale, i quali, le quali, che, chi, cui.
CHE serve per tutti i generi e per tutti i numeri e significa: il quale, la quale, i quali, le quali. (L'uomo, che ho visto = che = il quale).
CHI equivale a due pronomi, perchè significa colui che, colui il quale; è perciò un pronome misto, indicativo (colui) e relativo (il quale) (non sarà promosso chi (colui il quale) non studia)
CUI serve per il maschile e per il femminile, per il singolare e per il plurale e significa: del quale, della quale, dei quali, delle quali, al quale, alla quale, ai quali, alle quali. (Conosco lo scolaro cui donasti (= al quale donasti) un libro).

Il pronome cui si usa anche preceduto dalle preposizioni, di, a, da, in, su, per, con, tra, fra (Ho risolto il problema di cui ti avevo parlato).

I DIVERSI SIGNIFICATI DELLA PAROLA CHE

Che è pronome relativo, se è dopo un nome o se è riferito ad un nome ed allora può essere sostituito da: il quale, la quale, i quali, le quali (I libri, che ho letto, sono molto interessanti).

Che è congiunzione, se è dopo un verbo, o dopo un aggettivo o dopo un avverbio e infatti non può essere sostituito da: il quale, la quale, i quali, le quali (Tutti credevano che io fossi partito).

Che è interrogativo, se serve ad esprimere una domanda (Dimmi che strada hai percorso)

AGGETTIVI E PRONOMI - APPROFONDIMENTI

I POSSESSIVI
I possessivi sono quelle parole che determinano il possesso, indicano cioè a chi appartiene la persona, l' animale o la cosa di cui si parla (Io amo i miei genitori: tu ami i tuoi)
I possessivi sono: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui.
I possessivi suo, sua, suoi, sue si riferiscono sempre a un possessore solo; loro invece si riferisce a molti possessori (Lo scolaro ha eseguito i suoi compiti - Gli scolari hanno eseguilo i loro compiti).
Sono aggettivi possessivi se accompagnano un nome (Il mio vestito è nuovo. La tua giacca è vecchia)

GLI INDICATIVI
Gli indicativi sono quelle parole che, quasi segnando a dito, determinano la vicinanza o la lontananza delle persone, degli animali o delle cose rispetto a chi parla o a chi ascolta (Dammi quel libro, non questo quaderno).
Gli indicativi sono: questo, codesto, quello, stesso, medesimo; questi, quegli, costui, costei, costoro; colui, colei, coloro; ciò (= questa cosa), lo (= ciò, questa cosa ), ci (= a ciò, a questa cosa).
Questo indica vicinanza a chi parla, codesto indica vicinanza a chi ascolta, quello indica lontananza sia da chi parla, sia da chi ascolta.

Sono aggettivi indicativi se accompagnano un nome (Prendi questo libro e dammi codesta matita).
Sono pronomi indicativi se il nome non c'è (Questo è più bello di quello).

GLI INTERROGATIVI
Gli interrogativi sono quelle parole che introducono un' interrogazione (Chi sei tu? - Dimmi che cosa ti ha risposto).L'interrogazione può essere diretta, ed allora c'è il punto interrogativo, ppure indiretta (Che cosa è accaduto? -Diretta - Vorrei sapere che cosa è accaduto- Indiretta).
Gli interrogativi sono: che?, quale?, chi?, che cosa? Sono aggettivi interrogativi se accompagnano un nome (Che libro hai letto? - Quali città avete visitato?)
Sono pronomi interrogativi se il nome non c'è (Chi c'è alla porta? - Che vuoi?)
Gli interrogativi possono essere usati anche in una frase che contiene una esclamazione. In questo caso potresti anche chiamarli esclamativi (Che (= quale) lezione noiosa!)

GLI INDEFINITI
Gli indefiniti sono quelle parole che esprimono una quantità indeterminata, non precisa, di persone, di animali o di cose.
Gli indefiniti sono: qualcuno, qualche, alcuno; certuno, un certo, un tale, uno; ciascuno, ognuno, ogni;
nessuno, niente, nulla; chiunque, qualunque, qualsiasi; molto, poco, troppo, tanto, quanto, più, meno, parecchio; un altro, l'altro, tutto.

Sono aggettivi indefiniti se accompagnano un nome (Ogni scolaro esegua il suo compito).
Sono pronomi indefiniti se il nome non c'è (Ognuno pensi al proprio lavoro).

Si può considerare come pronome indefinito anche la particella pronominale si, quando fa da soggetto ad un verbo usato in modo impersonale e allora significa qualcuno, qualcuna, alcuni, la gente, ecc. (Si dice che l'ozio è il padre di lutti i vizi- Si nasce, si vive e si muore).

I NUMERALI
I numerali sono quelli che servono ad indicare la quantità determinata, cioè il numero preciso delle persone, degli animali o delle cose.
I numerali possono essere: cardinali, quando indicano una quantità determinata (quattro, ventotto, dieci, ecc.) o ordinali, quando indicano l'ordine o la posizione (quarto, ventottesimo, decimo, ecc.).

Sono aggettivi numerali se accompagnano un nome (Quattro scolari).
Sono pronomi numerali se il nome non c'è (Il quinto non è ancora entrato nell'ambulatorio).

L' aggettivo mezzo è variabile se precede il nome (mezza mela), è invariabile se lo segue (una mela e mezzo) (Sono in ritardo di mezza ora - sono in ritardo di un'ora e mezzo).

Gli aggettivi numerali si scrivono in cifre solo nelle date, negl'indirizzi per indicare il numero della casa, nei calcoli aritmetici. Negli altri casi si scrivono in lettere.
Le parole milione, miliardo, bilione, decina, centinaio, migliaio, ecc. sono nomi, non aggettivi.

Un pronome quindi può essere:
Personale:
1° persona singolare - io, me, mi r
2° persona singolare - tu, te, ti
3° persona singolare - egli, ella, esso, essa, lui, lei, lo, la, gli, le, sè, si, ne
l° persona plurale - noi, ce, ci
2° persona plurale - voi, ve, vi
3° persona plurale essi, esse, loro, li, le, se, si, ne.
Relativo - il quale, la quale, i quali, le quali, che, cui, chi
Possessivo - il mio, il tuo, il suo, il nostro, il vostro, il loro, il proprio, l'altrui.
Indicativo - questi, codesto, quegli, stesso, medesimo, costui, costei, costoro, colui, colei, coloro, ciò, ne, lo, ci.
Interrogativo - chi?, che?, che cosa?, quale?.
Indefinito - qualcuno, alcuno, certuno, un certo, un tale, uno; ciascuno, ognuno; nessuno, niente, nulla; chiunque; molto, poco, troppo, tanto, quanto, più, meno, parecchio; un altro, l'altro, tutto.
Numerale cardinale = uno, due, tre, quattro ...
Numerale ordinale = primo, secondo, terzo, quarto ..

Fare l'analisi grammaticale di un pronome significa dire in ordine se esso è: personale, di l°, di 2° o di 3° persona, relativo, possessivo, indicativo, interrogativo o indefinito; maschile o femminile; singolare o plurale.
(esse = pronome personale di terza persona, femminile, plurale - gli = particella pronominale di terza persona maschile singolare = a lui).


Piccola grammatica italiana
Editrice Aristea Milano
1974